sabato 25 ottobre 2014

in risposta alle POLEMICHE sugli orti del borghetto





In europa gli orti urbani sono sempre di piu e sempre piu amati. cresce la voglia di avvicinarsi alle memorie dei nostri nonni, cresce lavoglia di guardareoltre il nostro telefono, negli occhi di chi ci parla. Il picco del petrolio arriva inesorabile, e questa inquietudine che abbiamo, é solo consapevolezza mascherata dalla paura.  Iniziare un orto, partendo da un prato, lo so, é qualcosa di enorme. é il mestiere piu vecchio delmondo, che se ne dica, é ciò che ci ha fatto arrivare qui. senza agricoltura non si sarebbero potute sviluppare, nella storia, caste e burocrati, regni e reami. Il contadino del 2010 che si trova innanzi un prato, e vuole riavarne qualcosa da metterein frigo, si pone davanti ad una sfia con se stesso... E CON LA PROPRIA COMUNITA'. Avere un orto significa PRODURRE, e sappiamo quanto sia liberatorio farlo in questi tempi. Trovo coraggiosa la scelta di non avere recinzioni, confini, per questi orti. I nostri anziani, che hanno ancora memoria di cosa sia la fatica di sussistersi, hanno fili spinati e reti a proteggere le loro zucche. questo invece, é un ORTO SOCIALE, e non per nulla e vicino ad una scuola, e rischia, rischia molto, tutto, rimanendo aperto, come gli occhi e le mani di chi lo usa. Questa loro fatica é per tutti, per cambiare un PAESAGGIO fatto di recinzioni e strade, e discoteche, e centri commerciali...  eccetera.    In TUTTA EUROPA la forma piu alta di organizzazione sociale ruota attorno agli orti.

Le strutture di un orto, molteplici e complesse se non si vuole DIPENDERE DA RISORSE FOSSILI e tanto denaro, richiedono prove, sbagli, puzze, profumi, tentativi. Nemmeno un anno é passato, e poco si fa in questo tempo. UN ANNO E' POCO?  si. e il contadino lo sa. e il frutticultore sa che 10 anni sono pochi. scoprendo così che gli anni di una vita sono pochi, e volendo così lasciare il frutto del proprio lavoro ai propri figli, cioé alla COMUNITA'.

Se i residenti e gli ortolani saranno d'accordo, l'ass. quarto paesaggio potrà donare una cinquantina di piante di alloro da siepe, per mimetizzare strutture "paesaggisticamente" sgradevoli. ilquartopaesaggio@gmail.com